Da un recente focus nel settore immobiliare a cura di diversi quotidiani, tra cui il Sole 24 ore, si evince l’andamento altalenante del mercato delle vendite d’immobili. Bene ma non troppo il 2018, in presumibile calo costante il 2019.
Bene le vendite di immobili nuovi a ridosso delle maggiori città italiane, in prima fila Milano, vera locomotiva anche anche in questo settore. Meno bene le compravendite nelle zone periferiche e nelle provincie più piccole. Si esce dai centri storici alla ricerca di immobili più spaziosi a parità di prezzo, ma senza transigere sulle comodità e i servizi della città.
Quali case offrono maggiore appeal? Certamente i fabbricati nuovi ed energeticamente più performanti, che mantengono prezzo e valore nel tempo e che hanno visto un incremento delle compravendite. Male gli edifici più vecchi che vedono un calo delle transazioni e del prezzo, trend ormai presente da diversi anni. Interessante è quindi prendere in considerazione, per non vedere svilito troppo il prezzo di fabbricati esistenti e poco efficienti, alcuni interventi di ristrutturazione, tra cui spicca la sostituzione dei serramenti e l’eventuale miglioramento acustico degli appartamenti in complessi di più unità. Importante sarebbe anche la realizzazione di cappotto da effettuare all’esterno ma anche all’interno con materiali traspiranti.
La grande discriminante in ogni caso rimane la posizione degli immobili. Combinando i dati di natalità in calo ormai costante è innegabile che sempre di più immobili in zone rurali rimarranno sul mercato ed inesorabile continuerà il processo di urbanizzazione delle città, dove il restauro e la riqualificazione la faranno sempre più da padrone.
